Recensioni per
La Felicità
di hipopo

Questa storia ha ottenuto 657 recensioni.
Positive : 654
Neutre o critiche: 3 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
30/01/17, ore 20:46
Cap. 26:

Grazie, sei tornataaaaaaa 😭😭😭😭. Tu non sai l'ansia di non vedere più aggiornamenti. Mi avresti avuto sulla coscienza.

Scherzi a parte, è tornato, grazie a Dio. È sempre grazie a lui ha parlato. Certo poteva sprecarsi un po' di più in scuse ma ha cominciato bene.
Anche Oscar potrebbe fare uno sforzo.
Lo so, anche io vorrei mollargli 3 o 4 schiaffi, ma ha sofferto, forse più di lei. Perché è lui che ha fatto la solenne minchiata di sposarsi e si sa, chi è causa del suo mal......
Comunque adesso i tempi sono maturi, ti prego falla sciogliere un po'.......il caldo c'è, il fisico anche 😉😉😉😉.

Non farci aspettare troppo.

Un bacio

Recensore Veterano
30/01/17, ore 20:40
Cap. 26:

Per me, è assurdo che Oscar sia andata a letto con Fersen, che André abbia sposato un'altra donna e che addirittura abbia avuto da lei una figlia.
È inconcepibile. Tuttavia, c'è un elemento della tua storia che mi piace tanto e che mi ha indotto a continuare la lettura:il legame speciale tra Oscar e la figlia di André, un legame che va oltre i vincoli di sangue, ma che nasce dall'anima. Oscar non può non amare la figlia del suo André.
Certo,Oscar può anche evitare di provare tutto questo risentimento nei confronti di André: se si fosse fermata in tempo, se non avesse ceduto alla seduzione di Fersen, André non avrebbe commesso un'azione sconsiderata come quella di sposare Diane.
Aspetto i prossimi sviluppi😉

Recensore Master
30/01/17, ore 19:30
Cap. 26:

Alain è sempre il migliore per la sua franchezza e il suo appoggio; Oscar ha reagito come ci si aspettava.

Recensore Master
29/01/17, ore 08:53
Cap. 17:

Il bimbo che aspetta di Diane è una specie di salvacondotto: ha funzionato con André ed ora con Alain. Non credo sia solo perché le ha salvato la vita.

Oscar dice ad André la frase che nel manga era diretta a Fersen e la migliora - non solo non puoi sposare qualcuno che non ami, ma non puoi sposare qualcuno se ami un altro.
Frase diretta a Fersen, che ama Maria Antonietta, a lei che ama André e ad André che ama Oscar eppure - disgraziato! - ha sposato Diane.
Quanto ha capito Oscar ? Sa di amare André, ora, ma sa che André la ama? O è una presuntuosa presunzione?

La storia è terribile: noi fan abbiamo bisogno che André non vacilli mai nel suo amore per Oscar, il che lo rende pessima scelta sentimentale per altre eventuali donzelle. E' lecito odiare Diane? Nell'anime è una adolescente, verso la fine dei suoi "teen" che fa una grossa scemenza, come capita ad altre adolescenti - non sto a giudicare. Il suicidio avviene nel 1788, quindi Oscar ha 33 anni: è molto difficile mettere sullo stesso piano una ragazzina che tecnicamente non è mai uscita di casa, che ha ricevuto una educazione molto semplice e che non ha amicizie influenti che possono aver frequentato casa sua, con una donna che è stata educata come un uomo nobile, che a 15 anni è stata sparata a Versailles, in mezzo al potere e a gente di ogni tipo e che viene da una famiglia influente.
Hanno un fascino diverso, una esperienza diversa, risorse diverse e anche risorse interiori diverse.
Anche se... tutto quel bere... non è forse un uccidersi a piccole dosi, senza fare rumore?

Onestamente mi spiace per Diane, il cui destino è già scritto: è l'Ostacolo e gli ostacoli vanno rimossi.

Se fosse stata una mia storia non avrei lasciato che André baciasse Oscar, però: lo rendi veramente un disgraziato :(

Perché André l'ha sposata? Per dispetto verso Oscar? Ma allora è PusillAndré!
A me piace pensare che se la sia sposata perché era allegra e piena di vita e perché lo ha fatto sentire allegro, pieno di vita ed amato. Però se qualcuno t'ha tolto la malinconia di vivere non lo ripaghi sbaciucchiando quella che amavi e non ha mai capito cosa c'era tra di voi, è una questione di rispetto. Veniva meglio se era tipo Reginella, la canzone: "ora non ci amiamo più, ma certe volte tu pensi distrattamente a me", un grande amore, bello, ma ora è finito... in fondo Diana è giovane, fresca, innamorata, piena di illusioni... la Reginella è lei ;P e di certo sono 'sti due che si possono permettere solo "pane e ciliege", mentre con Oscar scorrevano fiumi di cioccolata calda!

Vabbè. Pora Diane. André qui che bacia Oscar e parla di trovare un modo, fa tanto lumacone e marito che spera in una bella bigamia o di far fuori la moglie, ma poveretto! ahahahah! Dovrebbe incontrarsi con Rochester di Jane Eyre.

Oscar si conferma il personaggi forte di tutta la vicenda: onesta nei suoi ragionamenti, lungimirante e moralmente ineccepibile.
(Recensione modificata il 29/01/2017 - 08:54 am)

Recensore Master
20/01/17, ore 08:17
Cap. 16:

Questo capitolo penso sia stato l'inizio di una crisi, perché annunci di averlo riscritto tre volte, di aver cambiato la struttura di quelli seguenti, per coerenza e, (non lo dici, ma io lo so perché "vengo dal futuro") dopo un po', hai abbandonato questa storia per un tempo lunghissimo (e, nel mio presente, sei molto lontana da quella regolarità di aggiornamento che ci piacerebbe così tanto e che un tempo, a quanto pare, avevi).

Il nodo della vicenda, a questo punto, secondo me, quello scorsoio che tiene tutti bloccati, è quel cavolo di matrimonio di André, che come colpo di scena da torcibudella ci stava da Dio, lo ammetto. Si sta sempre male quando un personaggio che amiamo si mette in un guaio.
Dovresti leggere "Filo di Luce", te la consiglio: lì si parte con André sposato con una creatura gentile e carina - si chiama Marie, ma avrebbe potuto essere Diane, solo che Marie non ha nemmeno un fratello disposto a calpestare André con degli stivali chiodati.

Il nodo è nodo: se André resta con la sposa che si è scelto e che lo ha scelto, la lettrice resta con l'amaro in bocca perché lo vuole con Oscar.
Inoltre, se André ama in realtà Oscar, non potrà essere un buon marito per la sposina - ed anche questo dispiace.
Insomma André che fa la cosa giusta rispettando gli impegni che sie è preso conduce ad un finale bello, senza speranza, ma che spiace più di quello della Ikeda.

A meno che non succeda qualcosa di davvero drammatico che porti ad un confronto e a capire che un certo tempo è passato e non tornerà e che Oscar è quella stronza e bellissima della scuola superiore americana (e non solo) che piace a tutti e che tutti temono e che sta per i fatti suoi, irraggiungibile e che tutti vorrebbero avere, ma lei li ghiaccia con lo sguardo.
Solo che poi il tempo pasta ed i sogni assumono altri connotati più realistici e più familiari: la sposina ingenua è calore e simpatia e tazza calda di tè e cura e disposizione all'ascolto, e comprensione e rispetto, mentre Oscar diventa solo un sogno, come vedersi al cinema la Jovovich, bella quanto ti pare, ma la vita è altrove.
Ma questo richiede pagine di dialoghi, eventi, una rottura ed una riconciliazione e, soprattutto, che pure Oscar si renda "indisponibile" sposandosi, perché finché resta lì a fare solo l'amante occasionale di Fersen, è di fatto single e allora nisba, noi fan ci speriamo sempre un pochino. Cioè le sposine dolcidolci ci sono simpatiche, ma Oscar è un'altra cosa e non va bene Oscar infelice che guarda André con la sua famiglia, neanche fosse la piccola fiammiferaia.

E, ma allora perché non fare che André lasci la dolce sposina innamorata e scappi con Oscar!
E ma allora André è uno stronzo! Ed Oscar ancora di più.

Allora ci vuole che la dolce sposina si riveli una pazza fuori di testa e che faccia tanti di quei pasticci che alla fine uno è meglio se la molla, altrimenti verrà travolto dai suoi comportamenti distruttivi e finirà per drogarsi nelle stesse fumerie che poi frequenterà Sherlock Holmes!
E' un po' la soluzione che ha in parte percorso "Filo di Luce", ma con risultati alterni: la sposina a me stava simpatica. E parte dei pasticci sono una reazione esagerata di "Oscar & her new family", per cui...

Insomma l'unica è che si riveli un gran pezzo di escremento di bufalo. Ma la sposina è Diane! E non si può!
E allora facciamola suicidare! Seeee ma così è colpa di André! Un uomo la cui moglie si suicida dovrebbe farsi molte domande!

Insomma per una chiusura della vicenda senza sacrificare la moralità dei personaggi c'è da sputare sangue - e parole ;P

Almeno... io a questo punto in questa storia ci ho visto questo. E' anche il bello della storia, più che il cliffhanger dello sparo - tu, come autrice, puoi prendere tante decisioni, nessuna brutta e nessuna scontata e noi lettrici ci mettiamo comode per ascoltarti.

Nel capitolo André c'è solo nei ricordi di Alain ed è un André che è un dispiacere non avere mai incontrato: André nobile, che cerca di fare la cosa giusta, che si dà alle avventure, magari che si diverte anche, che è attratto da una ragazza timida e simpatica... André che la pianta di essere l'Ombra, insomma.
Se lo avessimo incontrato potremmo capire che non è stato a rimuginare e battere i piedi come un bambino capriccioso, ma che ad un certo punto ha voltato strada. Solo che a volte il destino ci si mette lo zampino e questi due si sono reincontrati...

E' bene che tu abbia messo questa narrazione di Alain: fai un favore al povero André, che qui è il grande assente e che, quando appare, fa sempre cose spiacevoli, imbarazzanti e che non lo fanno assolutamente "risplendere" (rosica di gelosia, annuncia di essersi sposato, si fa menare, confessa di non riuscire a batter chiodo...).

Alain ti è venuto molto bene: personaggio tutto sommato positivo, probabilmente il "cognato venuto dall'inferno" per il povero André, ha un suo codice morale (discutibile), è sveglio. Solo che quasi quasi ci vedresti meglio lui con Oscar che il PusillAndré di questa storia...
(Recensione modificata il 20/01/2017 - 08:22 am)

Recensore Master
14/01/17, ore 12:10
Cap. 15:

Capitolo corto, molto più corto del tuo solito, ma volevi cliffhangerare e non avevi spazio a sufficienza.

Capisco la segretezza, ma all'incontro con gente che non ha nulla da perdere ci si va solo in quattro?
Ma almeno avessero chiamato il povero Girodelle, che non le dice mai di no e che in fondo ha un incarico preciso pure lui nella pubblica sicurezza di Versaillles... un favore tra colleghi, come se un carabiniere una sera collaborasse con un poliziotto. Ma figuriamoci... Oscar o ama Fersen ed è amica di André, o ama André ed è amica di Fersen. Fa vita da reclusa e certo non può chiedere una mano all'unica altra persona che frequenta - la Regina, per quanto ne sarebbe venuta fuori una storia assai interessante e potenzialmente scandalosa.
E così tira in ballo Alain che non la conosce, che lei non conosce e va a sapere che diavolo pensa - Giro, almeno, in quanto innamorato pronto al sacrificio, era una garanzia e poi sai come diceva la pubblicità di un tempo? Tu gusts is megl che uan!

Fersen un po' ingenuo - c'era un vecchissimo numero di Mad, in cui i firmatari della dichiarazione di indipendenza stavano aspettando l'ultimo membro, "Ma dove è^" "Ah, gli è appesa scappato uno schiavo e lo sta inseguendo per riprenderselo, ma farà in fretta, tra un po' arriva..."
E' comunque vero questa felicità... se davvero fosse un diritto cercarla, André dovrebbe giustificare Oscar, Oscar dovrebbe giustificare André e Diane li dovrebbe giustificare tutti e due... si capisce Alain: un conto è avere André come amico, un conto come cognato.

Il cliffhanger è ben posizionato - tutti i protagonisti della vicenda sono lì... come in un romanzo giallo, ma al contrario: se in un giallo della Christie si parte quasi subito con il morto ed i colpevoli possono essere tutti, qui... si pare la caccia alla vittima!
Venendo da alcuni capitoli dopo non mi dispero perché so, ma quando lo lessi la prima volta ero davvero curiosa: la sfiga colpirà di nuovo André? Era appena guarito! O colpisce Alain ed il suo ruolo di apparente topo di fogna? O colpisce il povero Fersen, così impara con questo ménag-a-trois? Che poi. ma che faccia tosta! Ha Osca, ha la Regina e si lamenta con André della sua cattiva stella, mentre medita se andarsene in America, o in Svezia, o restare in Francia, libero come un gabbiano, senza un solo pensiero per la testa, mentre André tra un po' diventa padre e non ha manco i soldi per arrivare a fine mese, e ha pure un cognato stronzo e rompicoglioni, da cui dipende anche economicamente!
O stavolta tocca ad Oscar? O il colpo va a vuoto?
Io lo so, ma non lo dico ;P
(Recensione modificata il 14/01/2017 - 12:16 pm)

Recensore Master
05/01/17, ore 09:05
Cap. 14:

Anzitutto ti faccio i complimenti: proprio ora ho revisionato una recensione ad una storia del 2015, la cui fine non avevo mai commentato - m'ero voluta prendere del tempo per pesare bene le parole e alla fine il tempo ha preso me.

Rileggendo quella storia salta di più all'occhio (per me, come lettrice) cosa "funziona" della tua: che c'è un percorso a più livelli.
C'è lo snodarsi di eventi (sbilanciato lato Oscar, ma questo lo sai: anche se non sei sempre solidale con lei e ci capita di vedere cose - poche - a cui lei non assiste e di dare qualche sbirciatina - pochssime - ai pensieri altrui, questa storia è Oscar-centrica).
C'è un giocare con la trama iniziale - questo va sotto il nome "chicca", per me o di "gioco di citazioni" - per cui metti situazioni che c'erano nell'originale, ma le ribalti. Inclusa la situazione di Diane. Il lettore che conosce la linea temporale originale e la tua è come se si vedesse strizzare l'occhio.
C'è un percorso di crescita dei personaggi (vabbè André è in un percorso involutivo, ma sempre percorso è): Oscar sperimenta il sesso senza amore, la confidenza con qualcuno che non conosce e che non la conosce da sempre (nuovi stimoli?) ed entra "nel mondo dei grandi", sia pure facendo una serie di cretinate. Anche il passaggio alla Guardia Metropolitana ha un'altra valenza. André fa le scemenze, ma paga anche un prezzo e probabilmente questo suo uscire perdente nello scontro con la vita lo modifica: non è il ragazzo supponente e sempliciotto che pensa di poter fare un colpo di testa e dimostrare qualcosa al mondo. Non è nemmenoun uomo saggio, purtroppo. Ma la sfiga probabilmente mette poca allegria e poca inclinazione al pensiero filosofico e alla comprensione bonaria per l'umana natura ;P
C'è una tridimensionalità dei personaggi ed una loro umanizzazione che li toglie dal contesto favola.
Ci sono avvenimenti da torcibudella che rendon la storia interessante.

Ci sono insomma delle scelte "da persona grande" che rendono la storia una storia e non una specie di "soddisfazione dell'orizzonte delle attese semplificato e stilizzato di vecchie babbione per lo più interessate al porno soft" ;P

Poi ogni storia è a sé ed i gusti non si discutono ;P Diciamo che a me piace, anche con un André rincoglionito.

E rincoglionito lo è: quando ci si sposa la scocciatura grossa per tutti e due gli sposi sta nel creare questa nuova famiglia fatta da loro due, lasciandosi alle spalle, se non per le cose piacevoli, le famiglie di provenienza. C'è sempre il figlio o la figlia genuflessa che sente la necessità dell'approvazione di mamma e papà e ci saranno sempre madri e padri e suocere e suoceri che cercheranno di far finta di avere ancora potere decisionale sulle scelte dei figli. E' umano, talmente umano che le barzellette a riguardo fioccano, per cui... non ci si scandalizza - ci si snerva magari, ma non ci i scandalizza.
Ma quello che veramente spiazzerebbe e porterebbe a discussioni terribili è sentire un coniuge che dice "è la mia famiglia" quella di origine e non quella che sta creando. Fa bene Alain ad arrabbiarsi: André è immaturo. Sposarsi non significa tagliare i ponti, ma significa ridefinire (cortesemente) ruoli e priorità. Oscar non va gettata a mare, ma non è una fanciulla in pericolo priva di risorse: lei è il Comandante, è lei che ha aiutato André a mantenersi il posto, non viceversa, oltre al potere (che in questa linea temporale non viene messo in discussione da nessuno) ha comunque un appoggio in alto- e in una monarchia assoluta più in alto non c'era proprio nulla - ed un padre con del potere anche lui. Aggiungiamo un buon amico in Fersen e pure in Girodelle, tipi che non sembrano dei bischeri. Ha denaro. Ha una famiglia che le vuole bene (a modo proprio). Ha un titolo.
Dovesse chiudere la carriera militare avrebbe comunque molto a cui dedicarsi, non è nelle condizioni di André che è ad un passo dalla fame.
Che vuole mai difendere André, che non sa nemmeno difendere se stesso? Pensasse invece a chi ha davvero bisogno di lui...

Oscar scorretta nel coinvolgerlo - ha saputo che non è riuscito a trovarsi uno straccio di lavoro, ha saputo che non arriva a fine mese e che è sposato e con un bimbo in arrivo... lo dovrebbe spostare a fare lavoro di ufficio e morta lì.

Recensore Master
04/01/17, ore 20:18
Cap. 13:

Molto bella questa frase "Parole e gesti avventati potevano essere perdonati, ma le loro conseguenze non potevano essere cancellate". André forse avrebbe dovuto non mostrare la propria gelosia, Oscar forse avrebbe dovuto ascoltare, d'altro canto Fersen diventa davvero un amico di Oscar solo dopo il sesso: è bruttissimo da dire ma parte della crescita del personaggio è passata pure attraverso la cazzata con un uomo innamorato di un'altra. L'unico che però è chiaro con lei in ciò che vuole ed in ciò che non vuole.
Forse André non avrebbe dovuto sparire in quel modo in fondo punitivo ed Oscar non avrebbe dovuto aspettare troppo.
Con i se e con i ma si potrebbe mettere Parigi in una bottiglia dice un proverbio - ormai è andata.

Spiace proprio tanto per Diane. So che è un personaggio minore e che ogni storia è allacciata ad altre in cui la prospettiva su una coppia cambia (come noi vediamo Fersen in quanto fan di Oscar è irrilevante per Maria Antonietta, si sa, Oscar è la sua Diane).
Io credo che molte lettrici, a questo punto, abbiano sperato in una Diane compromessa da un altro uomo e sposata per simpatia / pena / amicizia verso Alain. Un André stoicamente casto che protegge una fanciulla, insomma, invece di un uomo in una relazione complicata con una creatura semplice.

Ribalti anche qui un dettaglio della storia originale: Oscar è la salvatrice dei ragazzini nell'anime ed anche nel manga.
Ed Alain, in quanto fratello di Diane, non può essere il gigante buono che protegge l'amore di André (tre calci nel c... piuttosto!)

Recensore Master
02/01/17, ore 09:37
Cap. 12:

Inizio molto tenero: la giocosità è tutta con il cavallo, d'accordo, ma è anche un ricordo ed un richiamo ad altre giocosità tra di loro - sono cresciuti insieme, in fondo e questo non si cancella. Non credo nemmeno fossero gli unici: stavo leggendo un librino su Luigi XIV e l'unica persona che poteva entrare da lui prima del petit lever era la sua balia, con cui rimase in ottimi rapporti per anni, fino alla morte di lei.
Dato che i nobili avevano smesso di occuparsi della cura prole, le famiglie percepite erano spesso due, una da onorare ed una da amare. Credo fossero tanti i nobili che si erano ritrovati ad essere allattati da una balia che aveva appena avuto un piccolo, e che avevano finito per giocare con questo fratello di latte, dalla culla fino all'infanzia, fino a ritrovarselo, poi , nel tempo, come servitore "particolare".

Qui André sembra finalmente un uomo maturo, mi è spiaciuto tanto averlo visto vinto nel capitolo precedente, soprattutto a quel suo accenno ad essere un nobile senza esserlo. Io lo vedo molte volte come un esodato, sarà che penso alla situazione economica del momento, ma mi pare un giovane non più giovane, ma nemmeno vecchio, che ha fatto un lavoro con cura, ma che ora non riesce a ricollocarsi adeguatamente.
Detesto quando nelle fanfiction lo piazzano a trenta anni a strigliare il cavallo, tutto soddisfatto, o a nutrire i colombi - so che è una immagine che piace: l'uomo che pensa solo a noi e non al lavoro o al calcetto o agli amici, però mi pare una forzatura che ha dell'incredibile - possibile che André non venga mai colto dall'amarezza, dal rimpianto, che non faccia bilanci e si spiaccia? Pratica lo zen forse?!?!?!! O forse suona i bonghi...

Oscar, se davvero gli volesse bene, insisterebbe con suo padre per un posto in Normandia a gestire delle terre - che si rifacesse una vita insomma, sentendosi utile (anche verso i Jarjayes, tutta quella educazione e cosa ne sta facendo?) e con delle prospettive per sé e per la sua famiglia, invece di offrirgli un lavoro tranquillo, che lo tenga protetto, ma in situazione di stallo.

Onestamente non mi sembrava che André stesse facendo il lumacone con Oscar nella stalla, ma capisco Alain che interviene deciso: qui lo hai ribaltato proprio, non è più l'amico di André. Potrebbe sembrare, ma... col c..o!
D'altro canto è il cognato... e, onestamente, un cognato che non sembra in grado di occuparsi di sua sorella, ma come è possibile? E perché Alain lo ha permesso? Diane doveva essere proprio innamorata...


Leggo il commento di baby80 e sorrido: credo sia normale essere un laudator temporis acti, però mi chiedo come fossero le storie del 2013. Noi leggiamo in modo massiccio solo la contemporaneità, e del passato le punte che emergono (i filtri di ricerca, la popolarità, il passa parola, ciò che preferisce una fan writer che ci piace...). Davvero era cambiato molto lo stile delle storie? O era solo l'annoiarsi fisiologico dopo un po' di un fandom?
Si potrei leggermi tutto in ordine cronologico, ma onestamente non gliela fo ;P

Se guardo la tua storia mi verrebbe da dire che forse mancano un po' le storie in cui il loro rapporto viene messo in discussione - commedia degli equivoci, o lacerazione seria è lo stesso... forse questa è un'epoca più celebrativa (ma anche lì... il 100% in natura non esiste)

Recensore Master
31/12/16, ore 09:18
Cap. 11:

Molto ben scritto il dialogo di Alain ubriaco o semi ubriaco o solo di umore fetido o che vuole far scattare André. Non credo che Alain sia contento che la sua sorellina abbia sposato uno stronzo che ama un'altra.

André per ora gentiluomo: i cavoli di Oscar se li tiene per sé. Anche perché stavolta qualcosa da raccontare dal punto di vista sessuale, come pettegolo e non come rievocatore, ci sarebbe: Oscar ha smesso di essere vergine e si intrattiene allegramente con il suo trombamico venuto dal Nord.

André malridotto ed anche un pochino millantatore - per non fare preoccupare Oscar d'accordo.
Oscar in fondo ironica e consicia del proprio amore.

André fece malissimo all'epoca ad andarsene per un colpo di testa. Se il Generale aveva davero fiducia in lui, André avrebbe dovuto provare a chiedergli un altro tipo di lavoro. Un amministratore era un lavoro molto ben pagato e che non si concedeva a tutti (io ho sempre questa fantasia, lo confesso e prima o poi...).
Ma pure il gestore delle stalle era una storta di micromanager con gente sotto di sé: la gestione di una casa in un'epoca senza frigoriferi, senza elettricità e senza supermercati richiedeva tanti lavori da fare in una casa, tante competenze e tanta organizzazione e terreno e fattorie collegate per il sostentamento delle persone: un microcosmo.
André però non ha mai avuto la possibilità di organizzare qualcosa perché il suo ruolo è sempre stato legato ad Oscar che fa solo il soldato e non si da da fare per imparare a gestire il suo patrimonio... credo che André sia come un nobile anche nel senso di non saper fare nulla di utile: i nobili che una volta contavano politicamente ora sono stati ridotti a servitori di basso rango, occupati in questioni di etichetta... povero André sul serio.

Diana cosa ci ha visto? Il fascino dell'uomo elegante ed istruito?

Recensore Master
24/12/16, ore 06:09
Cap. 10:

Fa un certo effetto vedere Oscar che presta servizio nella Guarda Municipiale, con André apparso lì a sorpresa come un corpo estraneo, e notare come la situazione sia completamente diversa: nell'anime lui è in fondo innocente e cuccioloso, gli è partita la brocca, sappiamo che non sta bene, sappiamo di un amore represso per tanti anni e sappiamo che il manga è degli anni '80, l'epoca dei bodice ripper.
Cioè?
Cioè ci stava che in quegli anni una storia d'amore prevedesse un maschio che si lasciava trasportare dalla rabbia e dalla passione e strappasse, appunto, corsetti (o, nel caso di Oscar, che non porta addosso stecche di balena, camicie)- penso ad un libro che mi ha fatto sorridere molto (e che non ho mai terminato) della Woodwiss, probabilmente l'equivalente delle 50 sfumature di grigio dei giorni nostri, un best seller con al centro una storia d'amore opinabile, molte fantasie sessuali femminili ed un picco di vendita che non ci si spiega.
A leggerlo ora. identificheremmo "lui" con uno stalker ed un malato incline a crimini di natura sessuale. All'epoca, "lui" piaceva.

Così, per parallelismo, lo strappo, che adesso ci disturba, negli anni '80 poteva avere una connotazione di "passionalità" - penso pure a Poldark di Graham (anni '40), giusto perché lo stavo guardando giorni fa, nel suo remake (bella fotografia, sembra di vedere dei quadri di Turner! ma attori un po' più fighetti che di carattere)... la scena di "seduzione" della algida Elizabeth, con lui che le piomba in camera da letto dalla finestra non invitato, ora appare disturbante (e mi chiedo come la renderanno / hanno già reso). La società è cambiata.

Comunque sia, André del manga non ci faceva paura e la sua apparizione era concordata con il Generale: un piano entusiasta e fondamentalmente ottimista del tipo "salviamo il soldato Oscar".
Nell'anime sembrava una espiazione.

In ambo i casi: lei lo vede, ma non può essere davvero furibonda.

Qui è diverso: lui è sparito, s'è fatto un'altra vita, non è lì per espiare un bel nulla e nemmeno per proteggerla, solo per portare a casa la pagnotta, e, onestamente, ha ragione lei ad irritarsi che lui la chiami per nome. Pare brutto ricordarlo, ma la differenza sociale c'era; quella familiarità può essere giustificata solo da una amicizia, ma in questo contesto di amicizia ne è rimasta ben poca.

Fa anche effetto che il duello abbia un diverso oppositore: ci si aspettava di vedere la scena con Alain e ci tocca André.

Bella questa Oscar in uno spolvero in cui mai l'abbiamo vista (il mantello di volpe argentata!) e anche qui "rompi" con le attese: Oscar cerca compagnia in Fersen. Come non ricordare lei che guarda André picchiato dai suoi commilitoni? Come non ricordare il giovane che da da mangiare ai colombi o che si strugge davanti ai racconti di Nonnina sul possibile fidanzamento di Oscar? Come non ricordare lei che gli chiede quasi timidamente di accompagnarla a casa e come non ricordare St Antoine, dove Fersen viene definitivamente archiviato (anche come amico, oserei dire).

Non ne è rimasto nulla ;P

(Recensione modificata il 24/12/2016 - 06:18 am)

Recensore Junior
20/12/16, ore 13:45
Cap. 25:

Grande scoperta di questa bellissima FF.
Sono arrivata solo ora e ho riletto tutto dal primo capitolo.
Veramente complimenti, hai creato una storia veramente credibile e ben scritta!
Brava

Recensore Master
13/12/16, ore 23:48
Cap. 9:

Mi ha colpito la frase "che aveva ormai bruciato ogni occasione di prestigio e gloria per il nome del casato": è veramente triste perché "passa" l'idea che il Generale consideri la propria figlia una fallita.
Onestamente Oscar da un lato ha un lavoro che potrebbe apparire come prestigioso: è a contatto della Regina per proteggerla!
Ma dall'altro quella è Versailles e tutti i nobili che abitano lì o che la frequentano, giustificano la loro presenza con una attività che a che vedere con la Famiglia del Re... c'era pure chi aveva l'incarico di assistere il Re mentre "stava" sulla seggetta (il gabinetto, cioè una sedia con un foro ed un recipiente per espletare le proprie funzioni... sai che allegria?) E' inevitabile pensare che accanto a chi porgeva parrucche o fazzoletti, versava vino, infilava collane o porgeva dell'acqua, c'erano invece quelli che si occupavano di politica, di leggi, di provvedimenti, di economia e di giustizia. Il lavoro di Oscar, che fosse a Versailles o a Parigi davvero era un lavoro che le avrebbe portato prestigio e gloria? O solo una influenza legata alls frequentazione e non ad un vero merito?
Che si aspettava il Generale, insomma?

Colpisce anche la sua lotta per ottenere l'affetto - ora non le importa, ma prima le era importato. Non ha mai messo tutta questa energia con il suo vecchio lavoro... non mi pare abbia cercato l'affetto di Girodelle... come mai?

Ironico l'incontro con André se ci si pensa bene: anche con lui non può funzionare pià l'affetto e l'interessarsi di lui, ma solo la linea dura? Pure per lui l'affetto è finito?

In questo tuo mondo molto è cambiato e chi arriva a questo capitolo dopo la bomba... beh, non ha la certezza del motivo per cui André sia lì - nell'anime era lì per lei, per proteggerla, ma ora?

Recensore Master
01/12/16, ore 19:47
Cap. 8:

La chiusa è molto bella: ci hai narrato dei passi che le erano amici, poi sono arrivati passi decisamente non amichevoli e termini con il silenzio - i passi sono finiti ;P

Fersen è depresso ed Oscar pure: un amore infinito, che non trova una sua collocazione, ma se Fersen sa di non poter avere una Regina, che gli si darebbe molto volentieri (nella terra dei sei e dei ma, dove tutto è possibile), Oscar non può avere André perché André sfugge.
Non è il melodramma: noi che ci amiamo contro il mondo, la società bigotta e la famiglia opprimente, piuttosto è "noi che non ce lo sappiamo dire".

Una buona storia lavora anche su un conflitto, alla fine; altrimenti è un racconto celebrativo, ma di celebrazioni se ne sopporta in numero ridotto, così come di foto di gattini e cuoricini e di bimbi della Geddes.
Qui non c'è unità tra gli amanti, ma il motivo di un eventuale conflitto sfugge - per carità in Oscar è chiaro: lo vuole, ma lui non si concede, se ne è andato per gelosia e va a sapere che combina quel matto.
Ma André che conflitto ha con Oscar? Ha donato il suo fiorellino allo svedese, d'accordo, in Tess dei d'Urbervilles (ma siamo nell'Ottocento) questo avrebbe avuto come conseguenza lo sdegno del marito e lei gettata nella neve, sola e senza conforto. Ma siamo nel Settecento, sono tutti e due vagamente attempatelli per l'epoca, e, soprattutto, non si sono mai parlati a riguardo, se anche lo avessero fatto la loro relazione sarebbe stata impossibile, con un André al massimo inquadrato nel ruolo del mantenuto - un appartamentino? come Manon Lescaut? - che conflitto ha mai lui? Che obiettivo? Perché per avere un conflitto ci deve essere un desiderio ed un ostacolo, ma questo André che fugge senza aver chiesto nulla... boh!

Dato che sto lasciando una review, mentre in realtà sono al capitolo 24 mi permetto una osservazione: ad Oscar hai dato un percorso di crescita, ma ad André?
Non sembra avere un suo posto nel mondo, nemmeno un progetto o un obiettivo - ora non dico "la pace nel mondo", ma "lavorare in un giornale", "aiutare le donne tessitrici", fare da prestanome per una ragazza che vuol mettere su una sartoria, pure scrivere fanfiction... Smette di fare il Cavaliere Nero, ma da quell'esperienza sembra non ricavare nulla - un personaggio involuto, che gira a vuoto, e senza risorse interiori... per carità possiamo simpatizzare, perché non tutti abbiamo lavori entusiasmanti ed hobby strafavolosi, ma... André s'è proprio perso. E perdendosi mi chiedo se poi il conflitto di oscar riguarda davvero André, e cosa mai se ne farebbe questa Oscar di questo André, se lo potesse avere una volta arrivati al dunque.

Sia chiaro: resta comunque una storia molto ben scritta e che non annoia assolutamente!
(Recensione modificata il 01/12/2016 - 08:41 pm)

Recensore Veterano
28/11/16, ore 17:34
Cap. 25:

"Oscar fu sicura che la donna si fosse abbandonata..." Correttore automatico? Sono sicura al 100% che volessi scrivere allontanata ;)
Grazie per gli aggiornamenti!

P.S.: No via, questo lo devo dire... Non ho mai fatto tanto il tifo per Fersen in una fanfic! Ti prego, dimmi che lo farai tornare e prendere il suo meritato posto accanto a Oscar, invece di quest' omuncolo col mestruo qui...
(Recensione modificata il 28/11/2016 - 05:37 pm)