Carissima, eccomi tornata su questa storia che mi era davvero molto mancata!
Nello scorso capitolo lasciavi presagire che presto i Dunedain sarebbero tornati feriti e bisognosi di cure e infatti il capitolo si apre proprio in questo modo, con i maestosi lupi che solcano il cielo e ricoprono l'accampamento sottostante con una pioggia di sangue che è solo il preludio a ciò che verrà. QUesto magnifico popolo si mostra come sempre efficiente e ben organizzato e, presto, i feriti vengono sistemati e accuditi con solerzia. Mu, di nuovo, si trova immerso nella cultura e nelle usanze dei Dunedain, nel loro modo di fare e di essere e non si tira indietro nell'aiutare, come aveva precedentemente promesso. Il Saint fa tutto ciò che può per curare i feriti e, contemporaneamente, ha modo di osservare la solerzia con cui Zalaia si prende cura dei degenti: ho davvero molto apprezzato il fatto che tu abbia fato menzione del fatto che il giovane usi metodi di cura tipici degli uomini e dei mortali, a riprova di come i Dunedain non li disdegnino e anche come richiamo alla sua natura per metà mortale.
Zalaia è un personaggio che continua a piacermi davvero tantissimo e dopo Imuen è senz'altro quello che sto apprezzando di più. Ha una personalità sfaccettata, che unisce alla spacconeria, tipica della sua giovane età, capacità di giudizio e competenza, non solo come combattente, ma anche come guaritore. Il ragazzo sa sicuramente quello che fa e ha davvero un gran cuore, anche se tende a seppellirlo sotto quell'atteggiamento un po' scostante e spavaldo che a primo acchito può farlo credere superficiale e anche un po' antipatico. Invece, è un personaggio davvero interessantissimo, di spesso e che tu stai caratterizzando in maniera eccellente.
Tra i Dunedain, Selenia continua a spiccare, e mi piace che lo faccia grazie soprattutto alla sua tenacia, più che per essere la migliore tra loro. Lei combatte, si allena, viene ferita, è brava ma non è di certo la migliore, eppure ha una grande forza d'animo che è alimentata dalla volontà di fare, di dare una mano, di integrarsi e mostrare il proprio valore. Mi piace davvero molto l'umanità che hai dato a questo personaggio, che ha molte qualità e capacità, ma non risulta artefatto o "troppo".
E, a proposito di umanità, mi piace anche come hai dipinto i Dunedain, che sono a metà tra gli dei e gli uomini, di cui non disdegnano di prendere alcuni aspetti, come sono le tecniche di cura nel caso di Zalaia, o l'amore e la passionalità: non dimentichiamo che Haldir, dopotutto, si è innamorato di un'ancella mortale. Mi piace moltissimo che questo popolo sia una sorta di anello di congiunzione tra la realtà divina e quella mortale, forse più di quanto lo siano e lo potranno mai essere i Saint.
Il modo in cui si chiude il capitolo accende subito tantissima curiosità e fa sorgere una marea di domande: si presagisce un confronto tra i due gemelli, e io già mi frego le mani d'impazienza e trepidazione.
I Perduti, intanto, grazie a questo capitolo, si profilano come una forza pericolosa e potente, da non sottovalutare assolutamente, dal momento che sono riusciti a mettere in difficoltà persino i Dunedain.
Come sempre, non mi resta che farti tantissimi complimenti.
Alla prossima, cara <3 |