-Questo è il tipo di tramonto che preferisco-, risposi senza guardarlo. –Un tramonto senza nuvole è qualcosa di scontato, ma questo è tutta un’altra cosa. Non sai mai che colore aspettarti perché le nuvole modificano ogni tua aspettativa. E’ bellissimo, non avrei potuto desiderare di meglio.-
Mi girai e fissai i miei occhi nei suoi aprendomi in un sorriso timido. Era la prima volta che trovavo il coraggio per guardarlo davvero negli occhi, fino a quel momento ero stata troppo presa dall’ansia e dal nervosismo per riuscire a farlo. Lui mi guardava e io sentivo che la pioggia non stava riuscendo a rinfrescarmi per nulla, avevo davvero troppo caldo.
-Mi faresti sentire se le tue labbra sono davvero così morbide?- chiese.
Il cervello mi si scollegò. Avrei dovuto rispondere, lo sapevo benissimo, ma probabilmente se avessi provato a parlare dalla mia bocca non sarebbe uscita neanche una parola sensata, non avevo assolutamente idea di cosa dire.

Le anime inquiete di questo racconto sono Wilfred, professore universitario prossimo alla pensione, e Ria, brillante studentessa un po’ particolare.
La vita nell'ateneo trascorre in modo tranquillo, finché la consapevolezza di un sentimento proibito dalla ragione non inizia a tormentare il cuore del protagonista.
Prendete un segreto che non può essere svelato, sguardi rubati, sentimenti non rivelati e mescolate il tutto con qualche cucchiaio di sabbia del deserto del Gobi. Dite che ne potrebbe risultare qualcosa di buono?
Prima classificata al contest "La piramide dell'amore" indetto da Freya Crystal forum di EFP.

Uno scorcio di città, di notte, in maggio, col caldo. Passeggiando sul naviglio. È il mio primo tentativo di espressione poetica

“Il segreto di questo mestiere sono i rapporti, i rapporti personali”.

Una coppia crack che solo da qualche tempo ha iniziato a piacermi: Lucinda / Lino [CuragaShipping]. Una fic romantica, comica tendente al nonsense.
Dal testo: Alla fine però non poté fare a meno di innamorarsi, adorava prendersi cura di quel ragazzo.  Come scrisse Fannie sulla rivista Amour Couture: “Il pallido est le nouveau sexy”, come darle torto. Ripensandoci, un commento del genere detto da una Capopalesta di tipo Spettro, non dovrebbe essere considerato così affidabile.

Oggi è san Valentino e questa Flashfic segna un momento particolare in cui mi trovo. Direi che è molto autobiografica. Il pallino verde è ovviamente quello di facebook. Leggete ... Poche parole per ridere e, sono sicura, per capirmi. Che sia AMORE per tutti, prima o poi. Baci

Protagonisti della storia Dorian, giovane studente newyorkese , e suo fratello Chris, di appena due anni. Quest'ultimo è ignaro spettatore di un omicidio ai limiti dell'immaginabile, colpevole di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato; i suoi giovani occhi hanno visto troppo e qualcuno dovrà pagarne le conseguenze.

Era una calda estate quando una ragazza di appena tredici anni si ritrovò faccia a faccia con il suo stesso incubo:
La morte
era un uomo alto con volto completamente nero
occhi rossi fuoco
vestito con un mantello nero e con una falce,
le sue mani erano ossute
Ma solo lei riusciva a vederlo
gli altri passavano senza curarsi di tutto
la ragazza e ''la morte'' fecero un patto
gli diede un palloncino rosso fuoco
e gli disse che quando quel palloncino si sgonfierà,la ragazza cesserà di vivere
ma per vivere sarà costretta a uccidere

Siamo a Roma in pieno Agosto, gli umani sono in vacanza e quattro demoni annoiati non sanno più come passare le loro giornate. Uno di loro, Azaele, decide di procurarsi un pallone e organizzare una partitina a calcio.
Purtroppo a causa di un tiro decisamente troppo forte il pallone finirà in un luogo proibito ai demoni che ora sono decisamente nei guai. Quel pallone infatti era il pezzo più prezioso della collezione del demone Razel, noto per essere grande, grosso e piuttosto incazzoso! Ora il problema è come fare a recuperare il pallone e tirarsi fuori dai guai.
Per fortuna in aiuto dei demoni arriverà un vecchia conoscenza di Azaele.
"Storia partecipante alla Real Life Challenge indetta da ilminipony sul forum di Efp".

Mille e uno (metaforicamente parlando) situazioni in cui il calcio non c'entra un granché, ma a me piace parlarne lo stesso

Ho i capelli ancora bagnati. Sono curioso di vedere l 'effetto che fanno dopo essere stati lavati.

Eppure sapeva che non era tutta la verità. Una parte di lui aveva iniziato a temere Tsukishima dai primi allenamenti che aveva fatto con lui. A temere l’intelligenza che brillava dietro i suoi occhi freddi, la sua calma determinazione e la sua silenziosa fame di vittoria.

Un luogo che vede un avvenimento nuovo diventa un simbolo. L'analogia è immediata. Ma un simbolo ha un valore solo per chi stabilisce la legenda, per chi ha desiderato e voluto. Qualcun altro, invece, ha deciso di non provare né a volere né a desiderare.

[Imma Tataranni - Sostituto Procuratore]
Distrattamente, sentì Lombardi dire, “Quelli… quelli da cui è dipesa la mia elezione… quelli non si fermeranno davanti a nulla, quelli faranno di tutto per bloccarla.”
Come in un sogno, Imma riuscì a chiedere, “Che cosa mi vuole dire?”

"Il paesaggio cambiò quasi quando al crepuscolo attraversammo il cancello di ferro battuto della tenuta Usher.
La stradina passava in mezzo ad una galleria di alberi talmente fitti ed alti da non lasciare trapelare la luce. Vi erano un paio di statue cadute a terra e divorate dal muschio e dalle foglie, rami spezzati e morti ed erba incolta: rimanemmo colpiti dall'incuria di quel giardino che sembrava aver vissuto un fastoso passato, e la penombra ci fece perdere la serenità che aveva contraddistinto il nostro viaggio sino a quel momento, come se fossimo entrati in una dimensione diversa, un mondo grigio e decadente.
Anche il clima sembrava più freddo che sulla strada che avevamo appena percorso, e una leggera foschia si alzava tra gli alberi e i rami bianchi abbandonati a terra. Venni pervaso da un insistente stato d’angoscia, un senso di squallore e abbandono. Non sembrava esserci nulla di vivo, pittoresco o colorato in quel giardino e la quiete ovattata era la stessa di un cimitero."