Ohilà, Ahiryn!
Finalmente arrivo anche io a lasciarti una recensione. Persino questa volta arrivo un po' col fiatone e le idee poco chiare (perché recensire un capitolo 24 ore dopo la lettura è penoso, ecco!), ma cercherò di farmi tornare in mente i dolorosi momenti in cui ho sghignazzato fino a farmi sconvolgere il movimento del diaframma.
Oh, ma cosa abbiamo? De gustibus! Un'espressione che senza cattiveria tiro fuori ogni due per tre... E puntualmente c'è qualcuno che mi guarda malissimo o vorrebbe darmi una sberla per farmi tacere. Insomma, hai scelto proprio un bel titolo! Così perfetto da riassumere in modo coinciso il significato del capitolo: mai fermarsi alle apparenze. Abbiamo quindi, con sommo stupore - ed occhi ridotti a due cuoricini - un Naruto che non si presenta come il classico e stereotipato sportivo, ma mostra di avere anche una certa cultura e pure un grande interesse per la narrativa. Oh, questo momento è stato mozzafiato! Col capitolo precedente stava già instaurandosi una certa chimica tra lui e Sasuke per via dei gusti musicali coi controfiocchi: stavolta i nostri filf si avvicinano sempre più grazie ai libri! Quanto gongolo! Sembra di rivivere fantastici momenti! [Devi sapere che io e un ragazzo prima di stare insieme facevamo a gara a chi aveva letto quello e a chi aveva letto quell'altro. Ahw, grazie per avermi portato alla memoria tutti gli amorevoli insulti fattici!]
Ehi, ma io lo conosco Piranesi! Nah, non preoccuparti: fa sempre chic avere qualcosa di colto e poco conosciuto qua e là per la casa. Sasuke è perfetto per quello! Non è mica il primo nonnetto di turno che attacca alla parete mille ritratti di Papa Giovanni Paolo II, ahahah! Pensa che un mio amico all'ingresso del suo appartamento ha una bellissima fotografia di un cervo... E, sai, «è un'immagine “wow” perché è raro riuscire a fotografare i cervi in calore». Ah, beh, allora chapeau ó__õ’
A questo punto, per quanto riguarda il testo vero e proprio... Vorrei farti una domanda, per pura curiosità personale: ma... ehm... Si scrive tea, the o tè?! I-io l'ho sempre scritto nell'ultimo modo... Oddio, ora mi salgono le ansie. Dovrò dare il bianchetto sulla lista dei miei "cosi con la T" preferiti T^T [sì, compongo anche queste liste. Lasciamo stare.]
Ehi, torniamo alla recensione. Dicevo, arrivati in cucina e con una bella tazza di *beeep*, i due trovano la situazione adatta per sbollentarsi un po' ed essere anche più gentili l'uno verso l'altro - anche se in certi momenti il nervo torna alla carica per strillare qualche minaccia! -, così che noi lettori veniamo a sapere anche qualcosa in più del passato di Naruto... Santo cielo, Ahiryn, ma davvero volevi così male a Naruto da dargli più sfighe di Harry Potter?! Maremma, a 15 anni scopertosi omosessuale e rimasto orfano, e a 17 scordatosi di infilare il preservativo. E a 19 scommetto che gli hanno tirato via i denti del giudizio tutti insieme!!! [Dolorrr]
A parte gli scherzi, sono davvero contenta che tu abbia lasciato un po' di tragicità - non saprei descriverla in altro modo! -, perché serviva davvero spiegare a come fosse arrivato un giovane uomo a convivere con una situazione del genere: anche se temprato da mille difficoltà già da adolescente, permane quell'insicurezza, e soprattutto, quel timore di perdere le persone che si ama o a non riuscire a tenersele accanto. D'altro canto però resta anche la situazione di Sasuke, che in questa storia sembra avere i caratteri di un allontanamento autoindotto, sempre a causa del famoso nome Uchiha; forse non te l'avevo accennato nelle scorse recensioni, ma ho adorato questa soluzione che hai trovato! Nonostante la rabbia per tutto ciò che sta dietro al cognome, hai fatto in modo che si celasse anche tristezza nelle parole di Sasuke, nel momento in cui viene pronunciato qualcosa inerente alla sua realtà familiare.
E dopo un breve momento di dolcezza e spensieratezza... Doveva arrivare una scena da Scoppio Ritardato di Polmoni! Cavolo, non posso crederci: la macchina!!! Eh, io lo dico sempre che gli ingegneri si rivelano un po' dei pirla in certe situazioni... Ovviamente non è per offendere il tuo babbo, ma posso garantire ogni cosa che ho detto! Un mio caro amico è ingegnere informatico, e, cavolo, è assolutamente impedito ad usare il telecomando. E per fortuna che non ha la Play, altrimenti sarebbe strage. Va beh, tornando al discorso, ecco che accade un gran colpo di scena: la moto. Oooh, Sasuke, ma perché non sei più etero?! Vieni a prendermi davanti a casa, su! E ovviamente il tocco di Shisui è stato qualcosa da Oscar Onorario... Ahiryn, sei una forza, ahahah! “Sasu-chan”. No, questo non si doveva fare, proprio come se fosse stato colpito nel suo orgoglio virile!
Inoltre... le corse pazze. Ah, gli uomini sembrano bipolari alla guida! Quando vogliono fare i fighi si dimenticano di essere in mezzo alla strada, e in altre occasioni rompono fin troppo le scatole. Beh, meglio così che altri generi, soprattutto se opposti! Ricordo che mio padre, se eravamo tranquilli, andava più forte di Schumacher, e se invece, che so, mia madre avesse dovuto partorire, non andava a più dei quaranta all'ora. Insomma, sei stata fantastica a ritrarre anche questi difetti del genere homo: in sé sono molto familiari e quotidiani, ma se descritti con la giusta ironia, beh, i polmoni scoppiati sono garantiti.
Infine torna in scena il fantomatico Yakumi. Ti dirò, stai cercando di farlo sembrare antipatico... Ma in realtà a me intriga xD non so, mi verrebbe voglia di abbracciarlo e fargli pat pat sulla testa. Comunque, alla conclusione di questo capitolo hai deciso di entrare in una sfera molto più seria e tesa: la giusta ambientazione per l'ambito dei ragazzini bulli. Sei stata davvero grandiosa a descrivere talmente bene questa tensione, tanto che persino io riuscivo a comprendere il nervosismo di Boruto. Dunque, il tema prevalente ha connotati molto più sociali e morali: mi piace molto che a questo punto la storia sia, in un certi senso, anche formativa. Abbiamo incontrato il classico memento del “non giudicare semplicemente dalle apparenze”, rivelando che anche (e soprattutto) gli adulti non si astengono dall'avere dei pregiudizi offensivi; qui invece hai messo in bocca ai ragazzi il linguaggio che purtroppo usano davvero gli adolescenti. Hai vissuto anche tu queste scene nella vita reale, ma non posso comunque fare a meno di congratularmi con te per la crudezza con cui hai strutturato questo dialogo, e la vivida lucidità che hai reso nel ritratto di questo particolare periodo della vita. Io non leggo shojo o altri generi sbarluccicosi [non sono polemica, no no no!], ma sono certa che in fondo ogni essere umano, in qualunque parte del mondo, vive gli stessi sentimenti (trascendendo la voglia matta di farsi sfondare la vulva da parte di alcune -.-”). Le emozioni erano forti, potenti ed autentiche, e l'argomento è stato portato avanti come sarebbe successo in una vera - e poco intelligente - discussione: complimenti!
Questa volta non vedo davvero l'ora di poter leggere il prossimo capitolo: la fragilità appena nata in Boruto - che ricordiamoci essere ancora un adolescente in preda a profondi cambiamenti - mi incuriosisce bestialmente! Potrebbe succedere di tutto: da un disprezzo nascente per il “diverso”, al pentimento che con ogni probabilità gli farebbe fare cose pericolose. Sarà interessante anche capire quale sarà il ruolo di Sarada in tutto questo!
Bene, ti auguro buon lavoro, buona giornata o serata, e buona session... Coff coff, la smetto.
A presto, Ahiryn!
P.S.: «La fiducia non può essere affidata a tutti. Alcuni non la meritano.» Beh, ecco, mi sono innamorata di questo estratto.
Passo e chiudo sul serio, adesso! |