Okay, questo capitolo è la quiete prima della tempesta, lo sento *rabbrividisce*
Ci hai abituati a un'escalation di fatti ed emozioni ed ora, siamo ad un punto cruciale della storia. Il valore di questo capitolo è nella coralità con cui il rosario viene sgranato, in un contesto in cui tutte le difese calano e tutti giocano a carte scoperte: Hermione, una farfalla che tutti ora ammirano e che solo Viktor (o meglio, Draco?) può possedere; Draco, che spavaldo lascia relegata in un angolo Astoria per prendersi ciò che gli appartiene di diritto; Krum, che nel suo giocare da cavaliere lascia spazio all'avversario, in attesa di quello che dovrebbe essere uno scontro ad armi pari; Florian, messo a nudo da Piton e lo stesso Severus, che si mostra per ciò che è al giovane Von Kessel, nella speranza di salvarlo.
E' un capitolo denso e ricco, in cui affiora prepotente il ritratto di Draco: la crudeltà sottile dei Malfoy, in quel suo cipiglio arrogante ed annoiato con cui liquida la propria dama, l'arroganza con cui si accapparra Hermione, sua già di diritto, sulla quale ha posato occhi, anima e cuore, in cui già vede un futuro da Mangiamorte e la freddezza calcolatrice con cui la porta via a Krum, modi melliflui e nobili ereditati da Lucius. Draco E' un Malfoy, ed è questa natura che esce da questo quadro, così simile al padre da lasciare a bocca aperta. Bellissima, dunque, la metafora iniziale sul cambio della pelle dei serpenti, in una dualità che rispecchia la situazione di Hermione e quella, statica, di Draco.
Adorabile, invece, la descrizione di Astoria, perfetta nella contrapposizione con Hermione, ormai intoccabile in quell'essere già donna, consapevolmente.
Un ottimo capitolo e, per una volta, riesco a essere puntuale, in attesa del giro di boa finale (*o*)
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