Ciao Giulia,
rieccomi qui, finalmente, dopo diversi giorni e due capitoli di silenzio, purtroppo i corsi all’università sono ripresi e, ahimè, si sente, anche perché siamo imbucati in un’aulaccia infame, conficcata sottoterra, dove manca pure il WIFI, quindi posso connettermi solo da casa!
Bando ai lamenti … riprenderò le buone abitudini dell’anno scorso, quando stampavo tutto e leggevo nelle pause e nei momenti morti :D!!
Comincio con il recensire l'ultimo capitolo, l'altro lo riprendo dopo (o domani forse).
La tomba vuota: uno degli argomenti che ho sempre cercato di rimuovere, troppa la tristezza che ho sempre provato al pensiero del funerale di Regulus!
E, infatti, puoi immaginare con che faccia ho letto questo capitolo!!
Per fortuna (e per tua bravura), tu hai messo in luce una galleria di personaggi e di temi che in parte sono riusciti a distrarmi dalla pena per Lui, portandomi in una girandola, tra l'altro, di sentimenti contrastanti.
Per prima cosa, giuro, non sono riuscita a provare nemmeno un minimo di pena per Walburga, nemmeno in un momento tanto devastante per lei, perché quella donna malefica è davvero incorreggibile: sapeva più che bene quanto contasse Rachel per Regulus, chiunque si sarebbe avvicinato alla ragazza del proprio figlio per condividere quel momento di dolore e ricavare da quel contatto un minimo di sollievo, ma lei no, al solito, si mantiene sempre uguale a se stessa, sempre ligia e attaccata ai suoi unici valori e interessi.
Insomma, la solita megera da strozzare e basta! :D
Un momento piacevole è stato la ricomparsa di Alphard e di Meda, sebbene quest'ultima abbia fatto una semplice apparizione, ma conto nella tua promessa di parlarci a tempo debito anche di lei.
Alphard, ancora una volta, è centrale per portare avanti la trama; in effetti, a me non era venuto subito in mente che potesse essere lui il legame perché, sbarellata come sono sulle date, non avevo collegato che il passaggio dell'anello da Alphard a Regulus a Rachel, fosse avvenuto nel periodo in cui i due ragazzi, per tutti, erano separati.
Posso immaginare il terrore che ha travolto Rachel in quel momento, quando una sua piccola distrazione poteva porla davanti al pericolo da cui l’aveva messa in guardia Regulus: per fortuna dell’anello si è accorto l’unico che può anche aiutarla. Grande Alphard, come sempre!!
Apprezzo molto il tuo Alphard, è già di suo un mito e tu, al solito, sei riuscita a dargli un background fatto di storie e sentimenti che lo rendono un personaggio vero, non più solo un nome bruciato su un arazzo. Anche quel gioco di sguardi, di gesti, di parole semplici che nascondono interi discorsi, tra Alphard e Perseus, non solo ci sta tutto, ma arricchisce l’episodio di ulteriore realismo e profondità.
Andiamo a parlare del mio Black preferito: non potevo credere che Sirius avrebbe rinunciato a partecipare, potevo capire la delusione, la rabbia e il dolore, ma magari come timida ombra che seguiva tutto da lontano, anche lui doveva essere lì… e, infatti, era lì: ha preferito presentarsi in forma di Felpato, non so se solo per evitare problemi, per il rischio di scontrarsi con la sua adorabile mammina e altri parenti, oppure per non far sapere a nessuno quello che provava in fondo al cuore (che lo voglia o meno, Sirius resta un Black, con l’orgoglio e la testardaggine tipiche della famiglia che l’ha rinnegato) . Lo vediamo quando s’incontra con Rachel (povera ragazza, immagino che shock quando se l’è trovato davanti, la speranza, la gioia e la delusione nello scoprire che aveva davanti solo “l’altro fratello”!) il suo solito modo arrogante e duro e scostante ma Rachel riesce a leggere anche in lui le vere ragioni ed è molto commovente che sente la necessità di dire a Regulus, come se fosse lì accanto a lei, che sul fratello si sbagliava, che era rimasto sempre nel suo cuore.
Insomma altro capitolo molto bello, di sicuro introspettivo ma non per questo meno importante, anzi, di là dall’apparire all’orizzonte di una strada che porti a una nuova avventura, è stata un’ottima occasione per rendere ancora più vivi e più veri i nostri eroi.
A presto
Vale
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