Ciao cara, eccomi qui **
In questo capitolo abbiamo modo di vedere i punti di vista di tre personaggi che all'apparenza sembrano tanto diversi tra loro ma che, al contempo, nei momenti critici mettono in luce una fragilità comune.
Questo particolare mi è molto piaciuto, perché ancora una volta abbiamo avuto modo di entrare nel cuore dei personaggi e di scoprire dei lati della loro essenza che li rendono ancora più veri e umani.
Aya mi ha fatto molta tenerezza e mi sono rispecchiata davvero tanto nel suo stato d'animo: vorrebbe aiutare il prossimo, in particolare la sua migliore amica, ma dopo quanto accaduto qualche giorno addietro tutto ciò che prova è un forte senso di impotenza e di sentirsi costantemente esclusa e rigettata da tutto ciò che la circonda. Sono sentimenti ed emozioni che purtroppo conosco bene, soprattutto perché, basandosi su sensazioni che si appesantiscono giorno dopo giorno e che a modo loro trovano appiglio anche nelle azioni stesse da parte di chi si vorrebbe aiutare, finiscono per diventare vere e reali e fattuali.
Aya non solo si trova impossibilitata ad aiutare Raon come vorrebbe, ma non può nemmeno contare su Josh perché la sta palesemente ignorando e come se ciò non bastasse, il clima che la ragazza respira tra le sue quattro mura non è affatto di conforto, anzi.
Motivo per il quale credo che troverà il conforto e il sostegno che le mancano con Han e chissà, magari avranno modo di riavvicinarsi dopo tanto tempo… e credo proprio che, se andrà veramente così, Josh si farà risentire proprio in quel momento.
Anche Han mi ha molto intenerita in questo capitolo perché anche lui, proprio come Aya, vorrebbe tanto aiutare Raon in ogni modo possibile e immaginabile. Si vede che è un fratello maggiore attento e premuroso e che farebbe di tutto per la sua Raon, motivo per il quale il clima di tensione che si respira nella loro famiglia lui lo avverte forse anche il doppio o il triplo più pesante, proprio perché sa quali sarebbero le conseguenze se Raon fosse vittima di un nuovo crollo emotivo. E no, Han non si deve dare la colpa di nulla, perché ha sempre fatto tutto il possibile: se fosse stato uno che se ne frega, non si impegnerebbe costantemente nel mantenere un clima vivibile in caso e non penserebbe tutto il tempo alla salute e al benessere di Raon.
Raon che, chiusa nella sua stanza, nel gesto simbolico di strappare le foto che la ritraggono con la madre ha messo bene in luce quanto sia decisa a troncare qualsiasi tipo di legame con lei – e per quanto possa essere triste come cosa, come si fa a biasimarla?
Raon che è arrabbiata col mondo intero, con se stessa, con sua madre e anche con Åsli, che addirittura non ricorda di averla baciata quando lei, per quel fatto, non ci ha dormito notti intere.
E così, al posto di Åsli nella sua mente si intrufola il pensiero di Tae, l'unica persona con la quale Raon, in quel momento, vorrebbe trascorrere del tempo.
Chissà come si evolverà la situazione d'ora in avanti, non vedo l'ora di scoprirlo *^*
Come sempre ti rinnovo i miei complimenti, è sempre un piacere proseguire questa storia ^^
Alla prossima!
M a k o |