Recensioni per
Rivoluzione - Aishiteru
di VeronicaFranco
"Riuscivo a essere libera e spensierata perché gli appartenevo; appartenevo a me perché appartenevo a lui, e viceversa. Non riesco a spiegarlo meglio.". Credo che questa frase racchiuda tutto il senso del mutamento di Oscar, gettando una luce nuova sul rapporto ormai consolidato tra lei e André, ora più che mai sposi e personaggi pubblici. Non è un atto di sottomissione né di resa all'uomo in quanto tale, bensì la consapevolezza della libertà concessa dall'Amore... perché spesso amando ci vediamo con gli occhi della persona che abbiamo accanto, e con la serenità che ne deriva riusciamo realmente a capire noi stessi e cosa vogliamo davvero, senza che siano gli altri a condizionare le nostre scelte. È l'amore a guidare Oscar, a farla mettere da parte per favorire la realizzazione di André; ma lo fa volontariamente e scientemente, per dedicarsi a qualcosa che ora le preme di più e che non ha mai avuto possibilità di fare: concentrarsi su se stessa e sulla vita che cresce nel suo grembo. Non è la mera accettazione del suo ruolo di donna, ma la scelta di dedicarsi a ciò che più le piace e ritiene importante: non a caso rigetta la vita politica, ma accetta con entusiasmo la proposta di occuparsi della costituzione della guardia cittadina, confermando la sua eccezionalità per l'epoca in cui vive. Detto questo, passo al resto: ecco quindi la nuova vita del sindaco André Grandier e della rispettiva signora sindaco; poetico il loro risveglio dopo i "festeggiamenti", tenera la loro intimità quotidiana fatta di baci e dolci parole. Ci mostri quindi la lunga giornata di André, facendoci vivere i suoi entusiasmi e le sue delusioni (Gustave Morin è stato una sgradevole sorpresa anche per me, ma direi che per il momento André sia il vincitore morale). Arrivi infine al momento del rientro, al loro ritrovarsi dolcissimo e appassionato che tu rendi sempre sublime, facendoci un po' sognare... e anche facendoci sorridere, con quella battuta di André su qualcosa che Oscar sapebbe fare meglio del soldato, evidente segnale della loro profonda complicità. Ma ecco tornare Alain e la sua concretezza, con cambio di rotta e sguardo sugli avvenimenti di Parigi. Qui il ritmo torna incalzante, seppur ci sia quello sguardo desolato del nostro sui resti della Bastiglia. Trovo anch'io, come lui, che sia stato un errore smantellarla, come lo sarebbe se oggi volessimo distruggere i resti di Auschwitz: la Storia non va dimenticata, anche i simboli più mostruosi devono rimanere come monito e testimonianza. Chiudi con la visita a casa Chatelet e l'inatteso incontro con l'enigmatica Marianne, che evidentemente continua le sue lezioni, non so con quanta gioia di Rosalie( che comunque è tutto fuorché una stupida, almeno nelle tue pagine). Ammetto che il finale mi infonde un po' di malinconia, perché questo Alain è fondamentalmente solo, privo di affetti sinceri...anche Marianne sembra ormai appartenere al passato. Concludo dicendo che l'attesa anche stavolta è stata ripagata. Il capitolo è corale e grandioso nel suo impianto, soprattutto nella seconda parte si legge tutto di un fiato, senza percepirne la lunghezza. Unico momento un po' più lento la prima parte delle peripezie politiche di André, ma fa parte del contesto come indissolubile anello che magari in vista di una revisione puoi un po' snellire ma non eliminare... questo giusto per trovare il pelo nell'uovo: prosa superba come sempre. Un bacio |
Sai che non lo invidio proprio il povero André? |
Buon giorno Veronica, |
Evviva, sei arrivata! Perché i tuoi capitoli sono, uno dopo l'altro, sempre regali bellissimi da assaporare con calma, godendo di ogni parola, che tu ponderi e scegli con cura, mai uguali, mai banali, sempre studiate e perfette... Quella che in questo capitolo ho più apprezzato è stata la Sindachezza... Meravigliosa... Come meraviglioso è questo tuo André sempre più impegnato, dolcissimamente sempre con lei, anche quando non c'è e non possono "discorrere". Adorabile il risveglio con la brina ed il sole e un'altra vita (la sua come sindaco, quella che Oscar porta in sé, quella di loro due insieme... quante nuove vite, in quel l'alba) , il piccolissimo flash del loro ballo, poi il ricordo delle corse a cavallo lontane nel tempo e nello spazio (una vita fa, si dice dalle mie parti), la ricerca del piccolo nido sotto all'ombelico... Quanti sospiri, Veronica cara, per questo capitolo... L'altra definizione che mi ha colpita è stata il livello zero della Bastiglia. La mente ha evocato subito New York e il vuoto delle Torri Gemelle... C'è tanto in ogni tuo scritto, cara: cura, ricerca, amore, passione per la tua storia e la Storia, allegria, e tanta tanta voglia di consegnare ogni volta a chi ti legge il tuo meglio... Non aggiungo altro, ti lascio, come sempre con un abbraccio. |
Oscar comincia a farmi tenerezza. Neanche stremata dalla tisi mi prendeva così, non so, forse perché la vedo spaesata, poverina. È felice con Andrè, amata e amante, moglie e futura madre, ma la sua felicità è velata di malinconia. Dentro di sé credo che quasi si senta in colpa per non riuscire ad essere felice quanto dovrebbe. Ha spinto il marito ad accettare la carica di sindaco, è certamente orgogliosa di lui ma non ci sta bene nell'ombra lei che è sempre stata luce nei suoi anni vissuti da uomo. |
Molte molte cose in questo capitolo. |
...Roma Capitale ha bisogno di un nuovo sindaco: il candidato ce l'avrei... |
Tesoro ciau! Spero che gli impegni ti lascino respirare un po'! Allora, prima di tutto complimenti per la tua bravura. Non mi stancherò mai di ripeterti che adoro il tuo modo di scrivere e desceivere. Non sei mai pesante e descrivi tutto alla perfezione come se fossimo dentro alla storia. Per quanto riguarda il capitolo: semplicemente stupendo. André sindaco è qualcosa di spettacolare. Ma partiamo con ordine. Come dicevo, André è sindaco ed ora sembra anche aver trovato una specie di "accordo di tolleranza" col suo sfidante alle elezioni. Ma se da una parte le cose vanno bene, dall'altra ha ricevuto una grande delusione. Come prima cosa, scopre che sua moglie non può partecipare alle riunioni politiche. Poi scopre che deve avere a che fare con quel verme viscido e schifoso di Morin. Cioè come si permette di voler entrare nella politica cittadina quando ha maltrattato i contadini?! Ha una bella faccia tosta il verme! Spero non vinca...a questo punto, Alaste deve candidarsi per forza! Invece Oscar sembra essere diventata donna finalmente. Ho adorato la scena in cui pensava al padre e poi "decide" che deve prendersi cura solo di se stessa e del bimbo che porta in grembo. Però se da una parte è più donna, dall'altra è anche lo stesso soldato. Lo si nota quando si mette a fare da giardia del corpo ad André. E ciò mi porta ad esprimerti un mio pensiero: il piccolo Robespierre per me è pericoloso come il fratello quindi devono stare attenti. Ho la sensazione che possa colpirli alle spalle...non mi fido! Invece loro, come coppia, sono meravigliosi. Gli dai un'intimità unica ed ogni volta è nuova e diversa! Infine ci regali il nostro bel soldato. Continua a non raccontaemela giusta, ma staremo a vedere! Complimenti!!! Un bacissimo, a presto! |
André è davvero un uomo onesto e retto, e come tale non può sopportare l'iniquità e l'ingiustizia di Morin e di quelli come lui, che vorrebbero escludere le donne dalla vita civile e addirittura dai più elementari diritti umani! Non si rendono conto che così facendo hanno snaturato l'eguaglianza che loro stessi avevano inteso creare, dato che discriminano quella che è la prima differenza dell'umanità, quella tra i sessi; il ruolo di capo della guardia cittadina si addice di più ad Oscar. |
Questo capitolo è stato davvero bellissimo. Lirico e fluido nella prosa, delicato e dolce. |
Capitolo molto denso, forse troppo lungo, capisco bene la necessità di far andare avanti la storia ma, troppa carne sul fuoco rischia ai meno dotati, di far calare la concentrazione. Certo l'inizio è un poema di beltà, l'alba, il risveglio, l'amore....peccato lo stridente impatto con il paragrafo successivo: ipocrisia, maschilismo e formalità da rispettare, diplomazia certo che non manca ad André almeno, cerca di contenersi ma con uno come Morin non è cosa facile!! Infine:in questo capitolo sembra proprio che le donne siano relegate a ruolo subalterno, sarà la realtà non lo nego ma molto amara. Oscar è ormai la "tua Oscar" un' Oscar che io credevo diversa sia nell'amore che nella maternità ma su questo non discuto, soltanto metto giù nero su bianco impressioni a caldo.Alain mi ha fatto sorridere quando dentro di sé pensa a sua sorella Diane e a Rosalie. ...ragionamento molto corretto il suo, due ragazze simili e diverse al tempo stesso, certamente Rosalie la più grintosa e di gran lunga più combattiva...:mi ha fatto sorridere anche perché aspetto avidamente il seguito del tuo Cavaliere Nero che di sicuro mi coinvolge emotivamente di più. ....almeno x ora! confido pero'sulla tua innegabile genialità di potermi stupire, al momento opportuno, ancora e ancora . Spero non ne avrai a male, x il neutrale di oggi, sappiamo tutti quanto vali! ! |
Cara... io sono uno dei tuoi lettori silenti, ma che ti pensa molto. |
brava Veronica bel capitolo! il nostro André si divide tra il suo nuovo incarico i suoi bambini e soprattutto la sua Oscar .... sicuramente non in questo ordine .... e il nostro Capitano Saisson? sono curiosa ... aspetto il prossimo! a prestissimo 😘 |
Carissima hai infilato il tuo odiato jamie ahahaha sei unica....cmq a parte questo bel capitolo...lui preso da impegni e la loro passione che li travolge....non mi quadra Marianne, vedremo. Un abbraccio 😘 |
Allora ho letto tutta la tua ff in pochi giorni....che dirti...è una me-ra-vi-glia. |