-Non dovevi farlo- la sentì dire.
-Dovevo invece- ribatté con enfasi.
-No, perché sarebbe stato male con sé stesso e i sensi di colpa lo avrebbero divorato. Questo tu lo sai bene, Zayn-.
-Forse, ma dovevo fare qualcosa, non potevo permettere che quel cazzone ti…ti…toccasse ancora, non tu, non la mia ragazza- disse seccato.
Karen sgranò gli occhi di scatto non aspettandosi tale affermazione.
La mia ragazza.
-L-la tua ragazza?- domandò non credendo ancora alle parole del ragazzo davanti a se.
-Io non chiedo alle ragazze di uscire solo per una scopata, Morrison- le sussurrò a pochi centimetri dalle labbra.
-Ci vediamo stasera- le lasciò un leggero bacio sulla bocca e si allontanò.
Era arrivato il momento di farla sorridere.
la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza? la tua ragazza?
NO, IL TUO UNICORNO.
ok, mi devo calmare proprio.
già nell'altro capitolo c'era la parte de "la mia ragazza" ed ero andata in iper-ventilazione, ma ora che lo dice esplicitamente e Karen è ancora meglio.
-Zayn, mi dici perché cazzo hai voluto portare Karen proprio qui?- ringhiò Harry appoggiandosi con i gomiti sulle ginocchia.
-Per farla sorridere, cretino. Credi che mi voglia ridicolizzare da solo?- ribatté Zayn.
-Con questa tua stupidissima idea lo hai appena fatto, cervello di gallina-.
-Non chiamarmi cervello di gallina, testa di cazzo- ringhiò Zayn dandogli una gomitata nello stomaco.
-Devo chiamarti così, c’hai portato a pattinare quando noi due non lo sappiamo fare- sbraitò Harry facendo girare una bambina che si era appena infilata i pattini e adesso stava pattinando alla perfezione, lei, una fottutissima bambina che aveva si o no 5 anni.
-Proviamo a farlo, allora- urlò Zayn di rimando.
-Allora dammi una mano-
-No-.
-Sai che cadremo se non me la dai, coglione-
-Oh, vaffanculo- Zayn prese la mano a Harry e si aizzò in piedi e lo stesso fece Harry, dopo di che si guardarono negli occhi.
-Non dire ‘ce l’abbiamo fatta’ che se lo dici cadiamo- sbottò Zayn non osando muoversi.
-Non volevo dirlo-
-Si che volevi-
-Ok, adesso proviamo a muoverci, ma facciamolo con estrema calma- Harry si mantenne alla spalla di Zayn e quest’ultimo gli lanciò un’occhiata gelida che il riccio non notò.
manco io so pattinare e mi sarei sentita esattamente come loro: volendo rimanere col culo appiccicato alla panchina finchè morte non ci separi.
amo il pattinaggio, ma sono letteralmente negata. (come a tutti gli sport :s)
-Provate a ridere e giuro che vi uccido- ringhiò Zayn innervosito.
-Certo, Zayn, non ti deriderei mai- lo rassicurò Karen bleffando.
Il moro le lanciò un’occhiata insicura e si allontanò dal palo insieme a Harry.
-Non sbilanciarti, cretino- Harry sembrava preso da una crisi isterica.
-E tu non correre-
-Non sto correndo-
-Si che lo stai facendo-
Continuarono con altri tenerissimi battibecchi quando una bambina passò al loro fianco con una lecca-lecca in mano.
-Non sapete pattinare, pivelli- ridacchiò e corse via vedendo la faccia inferocita di Zayn.
Quest’ultimo provò a rincorrerla e senza ascoltare le urla di protesta di Harry si ritrovarono entrambi con la faccia spalmata per terra.
-Odio questi cazzo di bambini rompi coglioni-.
-Hai mai pensato, in questo momento, di odiare i tuoi piedi e non i bambini?-.
decedo, AHAHHAHAHAHHAHAH.
poveri piedini, poveri bambini. (rima perfetta, tzè)
Karen e Louis nel frattempo non poterono fare altro che ridere come degli isterici.
Addio brutti pensieri.
Addio Arthur McCole.
A A A A A DDIO A A A A A A A DDIO A A A A A A A DDIO A A A A A A A A DDIOOOO (cantata stile PA PA PA, PA PARMIGIANO RE RE RE RE RE RE REGGIANO...) MCCOLE DI MERDAAAAAAAAAAAA, CREPA SOTTO UN PONTE, BITCHO.
|